Riflessioni estive

In attesa che questa strana annata (metereologica) ci faccia sapere se il vino sarà di ottima qualità o meno (ma già le previsioni si sbizzarriscono, malgrado l’invaiatura non sia neanche incominciata e grandine e peronospora stiano impazzando tra i filari), ne ho approfittato per fare qualche visita e qualche chiacchierata con amici vignaioli, prevalentemente friulani o sloveni, che mi spinge a fare qualche riflessione sul momento che sta vivendo il settore vinicolo, in particolare le piccole aziende.

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Quale “coda” per il marchio delle aziende vinicole italiane?

Sul Corriere Vinicolo del 23 giugno è stato pubblicato un mio nuovo articolo di Wine Marketing dal titolo “[Yellow Tail] o Long Tail. Quale coda per il marchio”?

L’articolo parte dall’esame del successo di [Yellow Tail], ormai un caso di scuola che non riguarda solo chi si occupa di vino. Ma, parallelamente, ho esaminato alcuni sistemi di vendita alternativi che permettono anche a prodotti di nicchia di essere presenti con successo sul mercato, cercando di capire come anche il vino possa essere interessato alla c.d. “Long Tail”. La domanda finale è se le aziende italiane debbano seguire il modello [Yellow Tail] o quello della “lunga coda”, sottolineando come, in entrambi i casi, la chiave di volta sia rappresentata dal marchio.

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